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Incontro tra pubblico e privato: il nuovo codice dei contratti pubblici al centro del dibattito alla SNA

Eventi

17 aprile 2024 - I vertici di grandi imprese e istituzioni pubbliche a confronto per la prima volta dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici durante le due giornate di studio e approfondimento organizzate dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione con Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine - ETS. La prima giornata, svoltasi oggi, si è focalizzata sulla nuova cornice istituzionale e sul valore della collaborazione tra capitali pubblici e privati. 

"Il successo dei piani a lungo termine di Italia e Europa dipenderà dalla capacità di governare tre processi di transizione: quella ecologica, quella digitale e quella demografica. Per guidare e proseguire in queste tre transizioni serviranno grandi investimenti e – di conseguenza – grandi capitali” ha commentato Paola Severino, Presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione nel suo intervento di apertura della prima giornata di lavori. “In quest’ottica, il PPP riformato dal nuovo codice degli appalti è uno degli strumenti chiave di collaborazione tra pubblico e privato e rappresenta una risorsa fondamentale” conclude la Professoressa Severino.

"Il pubblico - ha spiegato il Presidente della Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine, Luciano Violante - deve fidarsi del privato. Ovvio, chi sbaglia deve pagare, ma il sistema non può avere pregiudizi nei confronti dei privati per mancanza di fiducia”.- “Occorre quindi ascoltare - ha concluso Violante - coloro che hanno maggiore competenza e capacità di applicare le regole, individuare i problemi e capire come gestirli".

Sul valore della fiducia nel PPP è tornato anche il Presidente ANAC Giuseppe Busia: “Il partenariato è il cuore, il punto d’incontro, della collaborazione tra pubblico e privato. Un rapporto che deve essere di lungo periodo, basato su una condivisione di competenze. Ciò richiede da parte del pubblico la definizione di obiettivi, per poterli poi declinare insieme, sviluppando soluzioni con il partner privato. Il privato, invece, ha la responsabilità di assumersi il rischio di realizzare e gestire ciò che realizza. La riuscita del PPP sta proprio qui, nella fiducia reciproca. Il partenariato pubblico privato deve riuscire a creare un patrimonio di competenze che vengono, poi, fatte girare, comunicate e messe in circolo

Nel suo intervento, l’AD di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco, si è invece concentrato sul valore aggiunto che una Pubblica Amministrazione competente può offrire:“I compiti principali della P.A sono tre: programmare, eseguire e monitorare. Dobbiamo recuperare il valore e il riconoscimento dell'importanza dell'amministrazione pubblica. Perché una P.A. forte e competente rende più facili gli investimenti e più competitivo l'intero Paese. È un fattore estremamente importante e assume un ruolo fondamentale nell'ambito del Partenariato Pubblico Privato.

L'Europa ha un urgente bisogno di rinnovare le proprie infrastrutture” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di ACEA Fabrizio Palermo, ponendo l’attenzione sul valore dei capitali europei. “La storia moderna ci insegna che spesso le grandi opere, generatrici di crescita e sviluppo, hanno richiesto, soprattutto nelle fasi iniziali, la mobilitazione di ingenti risorse pubbliche. È necessario, dunque, valutare se non sia opportuno in questa fase di forte cambiamento delle infrastrutture abilitanti per lo sviluppo ipotizzare un maggior impegno di capitali pubblici, soprattutto di derivazione comunitaria, per favorire la transizione energetica e la transizione idrica.

Quando pubblico e privato si uniscono per raggiungere un obiettivo comune, è essenziale che il processo, nel mercato della domanda pubblica, e specialmente nella fase esecutiva dei contratti, sia basato su un confronto leale e sostanziale sulla qualità delle prestazioni richieste all’impresa, così come sulla qualità dei progetti che l’Amministrazione chiede di sviluppare, dei tempi dei procedimenti amministrativi e del rispetto dei termini contrattuali. Tutto in un’ottica di reciproca convenienza di cui beneficia l’intera collettività” ha dichiarato Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato di Invitalia. “Non è allora un caso che il principio della fiducia sia posto in grande evidenza dal nuovo Codice dei Contratti, dove viene citato come secondo principio dopo quello del risultato”.

Il Partenariato Pubblico Privato è quanto mai necessario in un mondo sempre più complesso ed articolato. Strumenti quali il nuovo codice dei contratti pubblici vanno nella giusta direzione ed aiutano nella condivisione di processi e persone. Tuttavia da soli questi strumenti non bastano, è necessario fare un passo in più. Sul tema delle grandi opere, ad esempio, è necessario introdurre il meccanismo della certezza regolatoria che può aiutare nell’attirare flussi finanziari certi e stabili ed è altresì auspicabile uscire dalla logica del finanziamento per lotti funzionali ma programmare l’opera e finanziarla nella sua interezza”, ha dichiarato nel suo intervento Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane.

Leggi la news della seconda giornata.
Leggi il programma dell'evento.
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Incontro tra pubblico e privato: il nuovo codice dei contratti pubblici al centro del dibattito alla SNA

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Incontro tra pubblico e privato: il nuovo codice dei contratti pubblici al centro del dibattito alla SNA

17 aprile 2024 - I vertici di grandi imprese e istituzioni pubbliche a confronto per la prima volta dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice dei Contratti Pubblici durante le due giornate di studio e approfondimento organizzate dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione con Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine - ETS. La prima giornata, svoltasi oggi, si è focalizzata sulla nuova cornice istituzionale e sul valore della collaborazione tra capitali pubblici e privati. 

"Il successo dei piani a lungo termine di Italia e Europa dipenderà dalla capacità di governare tre processi di transizione: quella ecologica, quella digitale e quella demografica. Per guidare e proseguire in queste tre transizioni serviranno grandi investimenti e – di conseguenza – grandi capitali” ha commentato Paola Severino, Presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione nel suo intervento di apertura della prima giornata di lavori. “In quest’ottica, il PPP riformato dal nuovo codice degli appalti è uno degli strumenti chiave di collaborazione tra pubblico e privato e rappresenta una risorsa fondamentale” conclude la Professoressa Severino.

"Il pubblico - ha spiegato il Presidente della Fondazione Leonardo - Civiltà delle Macchine, Luciano Violante - deve fidarsi del privato. Ovvio, chi sbaglia deve pagare, ma il sistema non può avere pregiudizi nei confronti dei privati per mancanza di fiducia”.- “Occorre quindi ascoltare - ha concluso Violante - coloro che hanno maggiore competenza e capacità di applicare le regole, individuare i problemi e capire come gestirli".

Sul valore della fiducia nel PPP è tornato anche il Presidente ANAC Giuseppe Busia: “Il partenariato è il cuore, il punto d’incontro, della collaborazione tra pubblico e privato. Un rapporto che deve essere di lungo periodo, basato su una condivisione di competenze. Ciò richiede da parte del pubblico la definizione di obiettivi, per poterli poi declinare insieme, sviluppando soluzioni con il partner privato. Il privato, invece, ha la responsabilità di assumersi il rischio di realizzare e gestire ciò che realizza. La riuscita del PPP sta proprio qui, nella fiducia reciproca. Il partenariato pubblico privato deve riuscire a creare un patrimonio di competenze che vengono, poi, fatte girare, comunicate e messe in circolo

Nel suo intervento, l’AD di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco, si è invece concentrato sul valore aggiunto che una Pubblica Amministrazione competente può offrire:“I compiti principali della P.A sono tre: programmare, eseguire e monitorare. Dobbiamo recuperare il valore e il riconoscimento dell'importanza dell'amministrazione pubblica. Perché una P.A. forte e competente rende più facili gli investimenti e più competitivo l'intero Paese. È un fattore estremamente importante e assume un ruolo fondamentale nell'ambito del Partenariato Pubblico Privato.

L'Europa ha un urgente bisogno di rinnovare le proprie infrastrutture” ha dichiarato l’Amministratore Delegato di ACEA Fabrizio Palermo, ponendo l’attenzione sul valore dei capitali europei. “La storia moderna ci insegna che spesso le grandi opere, generatrici di crescita e sviluppo, hanno richiesto, soprattutto nelle fasi iniziali, la mobilitazione di ingenti risorse pubbliche. È necessario, dunque, valutare se non sia opportuno in questa fase di forte cambiamento delle infrastrutture abilitanti per lo sviluppo ipotizzare un maggior impegno di capitali pubblici, soprattutto di derivazione comunitaria, per favorire la transizione energetica e la transizione idrica.

Quando pubblico e privato si uniscono per raggiungere un obiettivo comune, è essenziale che il processo, nel mercato della domanda pubblica, e specialmente nella fase esecutiva dei contratti, sia basato su un confronto leale e sostanziale sulla qualità delle prestazioni richieste all’impresa, così come sulla qualità dei progetti che l’Amministrazione chiede di sviluppare, dei tempi dei procedimenti amministrativi e del rispetto dei termini contrattuali. Tutto in un’ottica di reciproca convenienza di cui beneficia l’intera collettività” ha dichiarato Bernardo Mattarella, Amministratore Delegato di Invitalia. “Non è allora un caso che il principio della fiducia sia posto in grande evidenza dal nuovo Codice dei Contratti, dove viene citato come secondo principio dopo quello del risultato”.

Il Partenariato Pubblico Privato è quanto mai necessario in un mondo sempre più complesso ed articolato. Strumenti quali il nuovo codice dei contratti pubblici vanno nella giusta direzione ed aiutano nella condivisione di processi e persone. Tuttavia da soli questi strumenti non bastano, è necessario fare un passo in più. Sul tema delle grandi opere, ad esempio, è necessario introdurre il meccanismo della certezza regolatoria che può aiutare nell’attirare flussi finanziari certi e stabili ed è altresì auspicabile uscire dalla logica del finanziamento per lotti funzionali ma programmare l’opera e finanziarla nella sua interezza”, ha dichiarato nel suo intervento Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane.

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