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Scienze comportamentali e pubbliche amministrazioni

Unità per le scienze comportamentali

Istituita presso la SNA a novembre 2018 con decreto n.272 (qui il decreto in undefinedformato testo e undefinedformato immagine), l’Unità per le Scienze comportamentali (USC) ha l’obiettivo di sviluppare  attività di ricerca applicata e attività di formazione avanzata per l’applicazione delle scienze comportamentali quali strumenti di analisi nella gestione dei processi e nell’esercizio dell’azione amministrativa.

L’Unità di Scienze comportamentali, in attuazione del Protocollo di intesa del 2017, svolge attività di laboratorio e sperimentazione con i dipartimenti della Presidenza del Consiglio e con altre amministrazioni che desiderino utilizzare le scienze comportamentali. Tali progetti, a carattere formativo, si svolgono nel quadro di attività laboratoriali nelle quali l’USC collabora al disegno, attuazione e valutazione di progetti, avvalendosi di esperti di diverse università italiane e straniere. Ad esempio, sono stati svolti laboratori con il Dipartimento della Protezione civile sulla comunicazione del rischio.

Per il biennio 2020-2021 sono state individuate come priorità strategiche di intervento dell’USC i temi della semplificazione e della digitalizzazione, rispetto ai quali sono previste attività di formazione e la promozione di progetti laboratoriali con le diverse amministrazioni interessate.

Le Scienze comportamentali e la PA

Le Scienze comportamentali (behavioural sciences) studiano il comportamento degli individui e i processi decisionali alla base delle loro azioni, integrando l’economia sperimentale con la psicologia delle decisioni e le neuroscienze. In particolare, l’obiettivo è  migliorare il potere descrittivo e predittivo dell'analisi economica attraverso la considerazione dei limiti cognitivi che, in aggiunta all’incompletezza informativa, stanno alla base dei comportamenti degli agenti economici. Le Scienze comportamentali  utilizzano risultati, modelli e metodi di discipline empiriche per ottenere risultati descrittivamente accurati sulle abilità cognitive degli agenti e sulle interazioni sociali e per analizzare le implicazioni di questi risultati sui comportamenti degli individui.
Tale metodologia si discosta, dunque, dai principi della teoria economica neoclassica, che assume la perfetta razionalità del soggetto agente (rational choice theory), per proporre invece un modello di decisore "reale", condizionato nelle sue scelte da limiti cognitivi e di contesto (bounded rationality theory).

Poichè anche l’azione amministrativa è il risultato di processi decisionali che coinvolgono una molteplicità di agenti, le behavioural sciences possono notevolmente contribuire alla creazione di politiche efficaci e di qualità, perché formulate non in astratto, ma tenendo conto dei comportamenti effettivi del policy maker e dei destinatari delle norme.

Possono così essere progettate architetture della decisione che favoriscano decisioni migliorative del benessere collettivo. Grazie a questi nudge che possono essere ideati e messi in atto, di volta in volta concertati con le amministrazioni coinvolte e adeguati ai singoli progetti considerati, l'attività delle organizzazioni può essere snellita e resa più efficiente, grazie alla capacità di rinunciare a buona parte delle coercizioni e delle imposizioni di vincoli.

Protocollo di Intesa SNA/PCM

Su tali premesse, il 19 giugno 2017 è stato siglato un undefinedProtocollo di intesa tra la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la "realizzazione di un piano di ricerca riguardante l’applicazione delle scienze comportamentali nelle attività della pubblica amministrazione", con l’obiettivo di promuovere e diffondere i metodi e gli strumenti di analisi offerti dall’approccio comportamentale e "favorire una maggiore efficacia e condivisione dell’azione amministrativa".

 

Composizione dell'Unità di Scienze Comportamentali

Decreto costituzione Unità (undefinedformato testo - undefinedformato immagine)

Coordinatore scientifico: Prof. Fabrizio Cafaggi

Componenti:
Prof. Daniela Di Cagno, LUISS
Prof.ssa Fabiana Di Porto, Università del Salento
Prof. Luigi Marengo, LUISS
Prof.ssa Nicoletta Rangone, LUMSA
Prof.ssa Lucia Savadori, Università di Trento
Prof. Giacomo Sillari, LUISS

Coordinatore operativo:
Dott.ssa Francesca Marzo

 

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